Una buona urbanistica può ridurre le diseguaglianze
costruendo città più eque e solidali. Concorrono a realizzare questo obiettivo: il coinvolgimento
dei cittadini nelle scelte urbanistiche, un trasporto pubblico efficiente che
renda ogni luogo della città accessibile a tutti, il verde urbano che abbatte
l’inquinamento e le malattie polmonari che colpiscono prevalentemente i
bambini, il risanamento dei quartieri degradati che si realizza attraverso
l’offerta di servizi che concorrono ad una più equa redistribuzione del
reddito, la presenza di spazi pubblici che attiva la convivenza, la socialità,
rafforza la democrazia urbana, gli alloggi in locazione a prezzi adeguati al
reddito che sono in grado di far uscire dalla condizione di povertà milioni di
famiglie, l’inserimento dell’ERP fra gli standard urbanistici obbligatori, il
divieto di vendita dell’esiguo patrimonio spesso inutilizzato finché non
vengano soddisfatte le domande degli aventi diritto ad un alloggio di edilizia
residenziale pubblica e quello di migliaia di famiglie colpite dal dramma del
procedimento di sfratto per morosità incolpevole in continuo aumento a causa
dell’estensione della povertà e della disoccupazione
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