Il costo economico del consumo di suolo in Italia è compreso
fra i 600 e i 900 milioni di € l’anno e la diminuita produzione agricola incide
per il 40%. Ininterrottamente, dal dopoguerra ad oggi, l’urbanizzazione
ha invaso la campagna. Vogliamo invertire questo processo speculativo e la
campagna deve invadere le città penetrando con orti, boschi, giardini,
spazi coltivati nelle aree rimaste libere nei centri urbanizzati. La rivoluzione ambientale si fonda sul passaggio dall’economia
lineare a quella circolare che punta alla scomparsa del concetto stesso di
“rifiuto”, alla riduzione dei consumi energetici e delle risorse non
rinnovabili, alla conversione verso la totale decarbonizzazione, investendo
in programmi di efficientamento energetico, energie rinnovabili, smettendo di
finanziare (con 16 miliardi all’anno) chi produce effetti dannosi per
l’ambiente. Costruire democrazia energetica vuol dire passare alle fonti
rinnovabili ma, soprattutto, operare una concorrenza diffusa ai grandi player:
i cittadini e le comunità devono riappropriarsi di un settore strategico come
quello energetico.
Vogliamo riconnettere sinistra e società, rivolgendoci soprattutto a tutte le donne e gli uomini trascinati in basso dalla crisi, a tutte le esperienze del civismo, alle forze organizzate del mondo del lavoro, a quanti sentono il bisogno di una politica diversa per risollevarsi. Sta qui il senso del nostro progetto.
Un piccolo contributo
Abbiamo bisogno del contributo di tutti
sabato 6 gennaio 2018
La rivoluzione ambientale (Idee per un programma condiviso)
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