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mercoledì 10 gennaio 2018

Città accessibili a tutti (Idee per un programma condiviso)

In Italia quasi il 70% degli spostamenti utilizzano l’automobile a fronte del 60% della media europea. Gli investimenti pubblici nel settore trasportistico devono essere indirizzati a finanziare prioritariamente la manutenzione della rete ferroviaria esistente e ad incrementare il trasporto pubblico, per rendere ogni luogo più accessibile a tutti. Perché l’accessibilità alla città riduce le diseguaglianze che colpiscono particolarmente coloro che si trovano in condizioni di disabilità, non solo motoria. Quindi una città costruita per tutti i tipi di utenti, compresi gli anziani che non guidano più la macchina e le donne, che con carrozzine e borse della spesa non possono facilmente accedere al mezzo di trasporto pubblico, rivoluziona il modello della città contemporanea. Dobbiamo costruire una nuova cultura urbana che produca un modello alternativo di città: democratica e antagonista nella forma e nella fruizione dei suoi spazi, che sostituisca i parametri stereometrici con nuovi indicatori ecologici e sociali, dove le funzioni primarie dell’abitare si trovino in un contesto di prossimità, che riduca le barriere, costruisca percorsi pedonali e ciclabili “dando a ciascuno il suo passo”.

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