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venerdì 9 febbraio 2018

Uomini così io li chiamo "terroristi". E i morti e i feriti li chiamo fratelli e sorelle


L'attacco di Macerata a persone indifese e innocenti è oggettivamente un atto di terrorismo. Perché è il fascismo stesso ad essere costitutivamente terroristico perché antidemocratico. Del resto Mussolini diceva "Il fascismo respinge nella democrazia l'assurda menzogna (...) dell'egualitarismo politico".

Perciò se guardando ai fatti di Macerata, magari anche per una volontà di non esasperare gli animi, si dichiara che non si tratta di terrorismo, l'unica altra categoria che rimane per spiegare quel fatto è quella della follia. Oppure bisogna accettare la giustificazione dello stragista.
Ma nella decisione di sparare a cittadini innocenti non c'è follia ma desiderio di terrorizzare. Lo stesso desiderio presente nell'omicidio di Davide Cesare nel 2003, di Renato Biagetti nel 2006, di Nicola Tommasoli nel 2008, di Emmanuel Chidi Nnandi nel 2016. Lo stesso desiderio di terrorizzare che c'era nella sparatoria di Firenze nel 2011 nella quale morirono Diop Mor e Samb Modu.
Uomini armati di pistola e di coltello che uccidono a caso bianchi e neri, uomini e donne, in nome di un'ideologia che esalta la guerra e la violenza ["Anzitutto il fascismo, per quanto riguarda (...) l'avvenire e lo sviluppo dell'umanità (...), non crede alla possibilità né all'utilità della pace perpetua. Respinge quindi il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta e una viltà (...). Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli" B. Mussolini]. Uomini così io li chiamo "terroristi". E i morti e i feriti li chiamo fratelli e sorelle. Li chiamo "concittadini".
Roberto Leggero

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