Che cosa sta succedendo a Tornaco? Secondo la stampa
quindici colpi di fucile a pallettoni sono stati sparati contro il portone di
una palazzina. Se le informazioni sono giuste bisogna pensare che si sia
trattato di un gruppo di fuoco. Infatti non esistono fucili a pallettoni con
serbatoi da quindici colpi ma al massimo da sette o otto colpi. Siccome poi
questi fucili si caricano abbastanza lentamente, dobbiamo immaginare che gli
sparatori fossero almeno due. Inoltre, siccome in Italia i fucili a pallettoni,
a pompa o automatici, hanno la capienza dei serbatoi limitata a tre colpi,
sicuramente deve esserci stato un armiere che ha modificato i fucili. Abbiamo
quindi in azione un gruppo di tre persone, cosa che esclude la possibilità che
si sia trattato del gesto di un folle.
Non penso che ci possano essere troppi dubbi sul fatto che si tratti di una
intimidazione in stile mafioso. Sarà banale ma se lo stile è mafioso sarà
perché ci sono dei mafiosi.
Pochi giorni dopo va a fuoco - di domenica - il materiale stoccato in una ditta
di Tornaco. C’è un legame tra i due eventi? La magistratura lo stabilirà.
Quello che colpisce è che sia a livello nazionale sia a livello locale -
Tornaco è a 15 chilometri a sud di Novara - il tema della corruzione e della
mafia sia totalmente assente mentre impazza la gara a chi si mostra più
fascista e grida “legge e ordine”, salvo dimenticarsi che, dal Nord al Sud,
mafia e corruzione godono di ottima salute.
Del resto domina la scena politica un amico di mafiosi, Silvio Berlusconi,
convinto che Mangano fosse un “eroe” e che Dell’Utri sia un prigioniero
politico. Non serve molta immaginazione per capire perché di mafia sia meglio
non parlare.
Roberto Leggero
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